Centosettanta fast food a marchio Wendy’s, stanno arrivando in Italia, ma ne abbiamo proprio bisogno visto che il prodotto italiano è sempre meno tutelato proprio dalle istituzioni nazionali stesse?
Sono stata colpita da alcuni articoli che riportavano quanto il cambiamento climatico fosse il motivo per cui i prezzi della frutta e verdura erano aumentati così a sproposito: personalmente penso che si stia invece giustificando una vergognosa speculazione con un obiettivo ben più ampio.
Nel dossier pubblicato su Environmental Research Letters, si riporta che il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato. La conseguente ridotta quantità dei raccolti, ha legittimano un esagerato aumento dei prezzi dei prodotti agricoli, e i cittadini sembrano siano ben consapevoli dei cambiamenti climatici in atto.
C’è però un’altra notizia preoccupante che stride con la prima:
Se gli agricoltori sono così in difficoltà per colpa del cambiamento climatico, perché il parlamento europeo vuole tagliare 86 miliardi di euro destinati all’agricoltura?
Il sito “TrattoriWeb” riporta:
“Un ammanco di oltre 86 miliardi di euro, un taglio di oltre il 20%: una scure senza precedenti che potrebbe pesare come un macigno su tutto il settore agricolo europeo. La doccia gelata sul bilancio per l’agricoltura del periodo 2028-2034 arriva direttamente da Bruxelles”.
Di seguito a questa notizia, non si è fatta attendere la dichiarazione di Massimiliamo Giansanti, presidente di Confagricoltura:
“Non siamo per nulla d’accordo con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: l’agricoltura non sarà rafforzata se con il prossimo bilancio si taglia di 86 miliardi il budget riguardante ai pagamenti diretti agli agricoltori. I 300 miliardi annunciati, rispetto ai 386 del periodo 2021/2027, non sono sufficienti ad affrontare le emergenze e le sfide che il settore primario europeo sta vivendo”.
Domande senza risposta?
Le notizie che fanno pensare a un dolo perpetrato nei confronti dell’agricoltura e del prodotto italiano, ormai sono tante e sempre più evidenti. Ad esempio, se il problema dell’impatto climatico è a livello mondiale, perché molti prodotti italiani costano più di quelli stranieri (anche questi dovrebbero avere carenze nei raccolti), considerando che questi ultimi hanno costi maggiori (trasporto, imballo, ecc.) per arrivare sul mercato italiano?
Perché molti prodotti italiani si faticano a trovare in Italia mentre se ne favorisce l’esportazione? E perché gli italiani devono acquistarli d’importazione?
Se unissimo tutti questi puntini (e ce ne sarebbero molti altri, ma ne verrebbe un’enciclica), qualche perplessità potrebbe sorgere.
Avevamo proprio bisogno di un nuovo fast food?
E’ stata recentemente pubblicata su molte testate giornalistiche, una notizia che, più di un’informazione fine a se stessa, mi sa molto di mossa (o promessa) politica.
E così, mentre il cibo sano, prodotto dalla terra e trasformato da artigiani virtuosi, sta svanendo, apriamo le porte a prodotti industriali che, sul piano sanitario, hanno già messo l’America in ginocchio, ma andiamo con ordine
Sai chi è Your Food?
Your Food è una società italiana partner del marchio Wendy’s costituita con l’obiettivo di agevolarne l’espansione in Italia sino a renderlo leader del mercato nel nostro paese. L’obiettivo? Centosettanta negozi entro il 2035, i primi due a Milano entro il 2026. Il marchio punta a un’accelerazione della sua crescita globale, e non solo in Italia.
Facciamo attenzione al marketing
Mario Resca, Presidente di Your Food srl, ha dichiarato: “Siamo incredibilmente orgogliosi di collaborare con Wendy’s per portare in Italia il suo marchio iconico e il suo cibo fresco e di alta qualità. Questo segna un capitolo entusiasmante, poiché introduciamo un nuovo standard di ristorazione veloce che unisce innovazione audace, ospitalità eccezionale e una profonda attenzione per i gusti e le preferenze dei consumatori italiani. Non vediamo l’ora di creare un’esperienza innovativa per i nostri clienti e di diventare una realtà amata nel panorama gastronomico italiano”
La prima cosa che ho evidenziato, è stata l’espressione “ristorazione veloce” – in un’Italia sempre più anglicista, in quest’occasione si utilizza la parola “ristorazione veloce” al posto di fast food? Sarà forse perché è un termine che richiama alla mente una connotazione negativa del cibo? Cibo fresco e di qualità? Vedremo, ma tu consumatore accertati prima di farti prendere da false seduzioni pubblicitarie. E poi c’è sempre la solita frase toccante: “Quest’operazione porterà circa cinquemila nuovi posti di lavoro… in dieci anni.
Riflessione personale
Mi sembra ormai evidente che ci sia un disegno ben preciso che riguarda il futuro dell’Italia e del prodotto italiano, non permettiamo che ciò accada. La cultura del cibo è ormai quasi totalmente persa, ma non permettiamo che quel poco che ne è rimasto, sia sostituita, per lo più con orgoglio di chi si sta rendendo complice di questa morte, con il prodotto americano o di qualsiasi altra nazione. L’Italia vanta una grande storia culinaria, riscopriamola e difendiamola.
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Fonti e Approfondimenti
- Il sole 24 ore
un’indagine di Youtrend - dossier “Climate extremes, food price spikes, and their wider societal risks”.
carico sui sistemi sanitari - Articolo Confagricoltura

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