Il nome scientifico del cachi è Diospyros Kaki, deriva dal greco e letteralmente significa “Grano di Zeus” e, visto il sapore di sublime dolcezza, venne chiamato anche “pane degli dei”. Vista l’importante diffusione in Italia della varietà Diospyros lotus, tipico dell’Europa meridionale, è noto come loto italico.

La cultura dei cachi in Italia ha raggiunto la sua massima espansione negli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, anche se il primo albero della specie è stato piantato a Firenze nel 1871. Ancora prima, nell’anno 1789, Bernardino Ucria, biologo palermitano, lo censisce nel suo Hortus Regius Panhormitanus e raccontando che in siciliano è noto come Fruttu di lignu santu.

[ihc-hide-content ihc_mb_type=”show” ihc_mb_who=”8,9,11″ ihc_mb_template=”3″ ]

Da allora la coltivazione dei cachi si è diffusa in tutta l’Italia centrale, settentrionale e in Sicilia, e, secondo recenti dati, siamo l’ottavo produttore al mondo.


Curiosità

Il seme – Per alcune tradizioni, il seme conserva caratteristiche di santità, ma altre  interpretazione, nello specifico quelle contadine, leggono il seme come una previsione di  come sarà l’inverno. Il simbolo di lettura è una posata in miniatura: se vedi un cucchiaio = neve a palate; se vedi una forchetta = sarà un buon inverno.

Nota – Purtroppo i cachi con i semi sono sempre più rari e, se i selezionatori di piante non ne comprenderanno l’importanza, riusciranno a farli sparire del tutto, trasformando una tradizione in leggenda, ma quel che è peggio è che andrà persa la storia scritta nel seme stesso attraverso i secoli.


Da ovest a est conosciamo il cachi

Se da noi il cachi ha una storia relativamente recente, nella Cina centrale e settentrionale, in Corea e in Giappone ha una storia più che millenaria.


Lo sapevi che

Nella lingua nipponica cachi è singolare e la forma corretta è un cachi, due cachi, ecc, mentre le regole grammaticali della lingua italiana, cachi è stato popolarmente, e ribadisco popolarmente, collocato come plurale di caco.


Tradizionalmente i cachi si raccolgono ancora immaturi nel periodo che va tra fine ottobre e dicembre, evitandone la maturazione sull’albero poiché la maggioranza dei frutti potrebbero cadere a terra rompendosi.

Il cachi colto immaturo è però allappante e astringente e per diventare gradevole al palato è sottoposto a maturazione in contenitori alternati con cassette di mele profumate, anch’esse in via di maturazione: le mele sprigionano vapori di acetilene ed etilene che accelerano l’arricchimento in zuccheri del cachi.

In Oriente, ai frutti raccolti immaturi, si toglie la buccia e si appendono mediante il loro peduncolo, a dei bastoni collocati su dei cavalletti, che sono poi posti in pieno sole o in locali riscaldati. Durante la stagionatura il cachi assume una forma allungata, muta il colore diventando scuro acquistando un aspetto simile a quello dei fichi secchi.


Suggerimento

Se trovate dei cachi secchi di colore chiaro o brillante, non acquistateli poiché contengono anidride solforosa dichiarata dannosa per la salute. Anzi leggete sempre le etichette!


Essiccazione cachi

Essiccazione cachi

Le sette virtù del cachi

L’albero dei cachi è considerato in Cina una pianta dalle sette virtù:

  1. E’ longevo;
  2. Ombroso;
  3. Non accetta estranei, tanto che gli uccelli non nidificano mai su questa pianta;
  4. Il suo legno non fa tarli;
  5. Le sue foglie concimano;
  6. Servono ad accendere il fuoco;
  7. Sono utili per preparare i giacigli.

Il calice di cachi è un noto prodotto della farmacologia cinese, capace di trattare il flusso del qi controcorrente (es. singhiozzo).


Lo sapevi che…

Dal dopo guerra in poi, la pianta del cachi è nota anche come albero della pace, visto che un esemplare sopravvisse al lancio della bomba atomica su Nagasaki il 9 agosto 1945.


Aspetti biomedici e usi nelle tradizioni

Il cachi possiede proprietà lassative, diuretiche e toniche. E’ un’ottima fonte di potassio, e contiene carboidrati al 19% e acqua all’80%. Il suo apporto energetico è pari a settanta calorie ogni cento grammi.

La sua natura è fredda; il suo sapore è dolce e astringente; il suo tropismo è mirato a Polmone, Intestino Crasso e Cuore.

Azioni

Il cachi possiede la proprietà di purificare fortemente il calore (infiammazione), sostiene i liquidi e umidifica, con effetto particolarmente vantaggioso Polmone, dove seda la tosse, dissolve i tan (catarri), e al tempo stesso, per la sua natura rinfrescante, il calore. A livello intestinale il cachi ha effetto astringente, azione questa particolarmente presente nel frutto non completamente maturo, e utilizzata per arrestare le perdite ematiche e i sanguinamenti. Il cachi, inoltre, possiede effetti antitossici.

Indicazioni

Il cachi è particolarmente indicato in presenza di afte, sete, tosse secca, tosse produttiva, emottisi (emissione di sangue da colpo di tosse), mal di gola, sintomi da presenza di calore di Polmone; gastralgia, gengiviti, fame, sintomi associati a calore di Stomaco.

Controindicazioni

In considerazione della sua natura, il cachi non deve essere consumato in presenza di freddo e deficit di yang. Si suggerisce di evitarne l’assunzione nello stesso pasto di granchi, poiché l’abbinamento potrebbe determinare lo sviluppo di diarree.

Ricettario cachi

Scarica PDF ricette

Fonti e approfondimenti: Dietetica cinese – CEA; Cachi – il frutto misterioso – Graphe.it edizioni

[/ihc-hide-content]