Una richiesta legittima del governo inglese, quella di chiedere ai produttori di alimenti per l’infanzia di ridurre i livelli di sale e zucchero nei loro prodotti. A questa richiesta si affianca la necessità di regolare il marketing che promuove tali prodotti, poiché evidenzia benefici inesistenti sulla salute e soprattutto senza prove scientifiche. Le aziende che non renderanno i loro prodotti più sani entro diciotto mesi potrebbero essere soggette a provvedimenti.
La Fonte
La notizia arriva a seguito dell’inchiesta condotta dalla BBC Panorama, da cui è emerso che, nonostante siano beni prodotti da aziende con marchi di rilievo, essi non contengono nutrienti essenziali; inoltre, grazie a pratiche di marketing basate sull’inganno, si è scoperto che ai genitori venivano date informazioni fuorvianti, togliendo loro la possibilità di fare una scelta obiettiva.
Il mercato
Negli ultimi anni si è registrata una considerevole crescita nel mercato degli alimenti e delle bevande per bambini; Gli alimenti in busta costituiscono più di un terzo di questo mercato e si è registrato un aumento delle vendite di snack come cannucce, “bignè” e wafer a base di frutta e verdura:
“Le aziende spacciano questi prodotti per salutari, quando in realtà sono molto simili a patatine o caramelle. Antepongono il profitto alla salute” – afferma l’ex capo nutrizionista del governo, dottoressa Alison Tedstone – “Spero che qualche azienda etica si dissoci e pensi alla salute dei nostri figli.”
Il governo consiglia
Nel mese di giugno sono state aggiornate le raccomandazioni del Servizio Sanitario Nazionale inglese per informare i genitori di non affidare il pasto quotidiano dei loro bambini alle bustine di cibo industriale, poiché gli esperti ritengono che possano causare problemi di salute se utilizzate come principale fonte di nutrimento. Nonostante le linee guida governative, suggeriscano che sotto i dodici mesi i bambini non hanno bisogno di snack, le aziende ne hanno prodotta una linea dedicata.
Le aziende rispondono
La loro risposta all’inchiesta della BBC è stata che i loro soffi di carote e pastinache, e i bastoncini di pomodoro e basilico, pubblicizzati chiaramente come “snack e stuzzichini”, erano in realtà pensati per essere utilizzati come parte di un pasto e non come pranzo completo.

Foto: https://www.ellaskitchen.co.uk/
Il governo assicura che, se le aziende non dovessero riuscire ad attivare i principi delle linee guida entro febbraio 2027, saranno prese in considerazione “misure aggiuntive o alternative”.
La British Specialist Nutrition Association (BSNA), un’associazione di settore che rappresenta le più grandi aziende di alimenti per l’infanzia, tra cui Ella’s Kitchen, Organix, Kiddilicious e Hipp Organic, ha dichiarato alla BBC che, negli ultimi anni, i loro collaboratori hanno apportato notevoli miglioramenti alle ricette, tra cui la riduzione dello zucchero e l’aumento nel contenuto di verdure, unitamente ai continui aggiornamenti delle informazioni sulle confezioni.
Riflessione personale
Personalmente penso che, riformulare gli ingredienti abbassando zucchero e sale, non serve, poiché, oltre agli ingredienti utilizzati, sono le trasformazioni industriali che subiscono a rendere questi prodotti inadatti all’essere umano. L’esperienza l’ha ben dimostrato. Se tolgono lo zucchero o ne abbassano la quantità, si può trovare una sostituzione, a patto che mantenga l’appetibilità del prodotto; magari, nel tempo, si rivelerà peggio dello zucchero, ma questo non si saprà sino a quando i danni non saranno affiorati. Il principio di precauzione? Non esiste, soprattutto per le lobby delle multinazionali.
Sperare che i governi facciano qualcosa o che le multinazionali producano cibi sani, è inutile. Tutto sta ai noi genitori educare i nostri figli alla scelta di un cibo sano, insegnando loro che questi prodotti sono dannosi. Facciamola un po’ di fatica e prepariamo noi il cibo adatto al bambino, cucinandolo, magari insieme con loro: un passo indietro a volte è necessario
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