Ho scoperto che oggi, 16 luglio, ricorre la Giornata Internazionale del Gelato. Non comprendo molto queste celebrazioni, salvo che non ci sia un fatto storico avvenuto, ma alcuni temi stimolano la mia curiosità, e allora perché non avere qualche informazione in più?

Il gelato artigianale è, con molta probabilità, il dolce italiano apprezzato e riguardo alla sua nascita e storia, i racconti sono molti e spaziano tra fantasia e leggenda. Rintracciare le sue origini non è semplice, poiché le testimonianze storiche e i riferimenti alle antiche usanze sono molteplici.

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Le origini fra storia e leggenda

Riso molto cotto, spezie e latte, il tutto inserito nella neve perché si solidificasse pare sia l’antenato del gelato, nato in Cina intorno al 2000 a. C.; da qui alla preparazione di succhi di frutta ghiacciati il passo è stato relativamente breve.

Lo troviamo presente nella Bibbia, in cui si racconta che Isacco era solito porgere al padre Abramo, una bevanda ghiacciata a base di latte di capra e neve per aiutarlo a combattere il caldo.

I primi documenti storici in cui è menzionato il gelato risalgono invece alle vicende della città di Atene nel 500 a.C., dove i greci amavano preparare delle bevande rinfrescanti con miele, limone e succo di melograno mescolati a neve o ghiaccio. La storia del gelato segue nei banchetti di Nerone, in cui si gustavano macedonie e dolci di frutta con miele e neve durante la stagione calda.

Il gelato in Italia è nato in Sicilia

Le prime apparizioni nella storia di bevande o dolci ghiacciati simili al gelato in Italia, avvennero in Sicilia e furono il frutto della dominazione araba avvenuta nella nostra penisola nel IX secolo.

Queste popolazioni erano solite gustare delle bevande fredde chiamate sherbet, che si caratterizzavano per l’utilizzo di succhi di frutta distillati al gusto di limone, arancia, melograno, ciliegia, tamarindi e ciliegie. Gli arabi di Sicilia utilizzavano la neve dell’Etna e delle montagne della zona per congelare queste bevande in recipienti, addolcite poi con della canna da zucchero importata dalla Persia: nelle terre della Sicilia fu così che nacque il primo antenato del gelato artigianale italiano.

Dal ’300, epoca in cui latte e frutta ghiacciate apparvero in Italia importati da Marco Polo, si passa al ‘500 dove Caterina de’ Medici sposò il futuro re Enrico II di Francia, diffondendo oltralpe un dessert semifreddo a base di crema dolce che assomigliava molto al gelato attuale.

Fino allora il gelato era cibo da ricchi, questo per la difficoltà di conservare il ghiaccio d’estate. Verso il 1560 un medico spagnolo che viveva a Roma, Blasius Villafranca, scoprì che, aggiungendo salnitro alla neve e al ghiaccio, si poteva congelare molto più rapidamente qualsiasi cosa: la scoperta diede grande impulso alla produzione di gelato. Nel XIX secolo il gelato si diffuse anche in Inghilterra e in America grazie agli emigranti italiani che lo vendevano per strada.

Quando il sacro diventa profano

Stando alle ricostruzioni storiche dell’Istituto del Gelato Italiano, l’invenzione del gelato artigianale è molto legata al nostro territorio e alla cucina italiana e per assistere alla sua nascita bisogna aspettare l’età Rinascimentale e il Cinquecento. Nel 1565, l’Istituto fu il primo a rivendicare l’invenzione del gelato, poiché nella ricetta era solito utilizzare molti degli ingredienti tuttora utilizzati:

  • Latte;
  • Panna;
  • Albume d’uovo;
  • Neve;
  • Sale;
  • Zucchero;

Il secondo importante momento nella storia del gelato avvenne nel 1686, quando il cuoco siciliano Francesco Procopio dei Coltelli, realizzò la prima miscela perfetta per produrre e confezionare il gelato. Forte di questa sua scoperta e di un curioso macchinario destinato alla lavorazione del prodotto, si trasferì a Parigi alla corte del re Sole, dove avviò lo storico Cafè Procope facendo così conoscere il gelato moderno in tutta la Francia e in Europa.

Ecco che arriviamo ai giorni nostri dove con il gelato non si combatte più il caldo, ma si consuma anche in pieno inverno; all’interno troviamo ingredienti quali additivi, grassi idrogenati, addensanti, coloranti, zucchero, zucchero invertito, glucosio e chi più ne ha più ne metta. Oggi lo si definisce ancora gelato artigianale, ma non lo è e non è più nemmeno un alimento: è diventato un prodotto ultra – processato di un’industria alimentare che fa sempre più profitti sulle spalle del consumatore.

Vuoi mangiare un gelato? Ecco qualche ricetta

Per preparare un buon gelato in casa, sicuramente ci vuole un piccolo investimento per acquistare una gelatiera, e un po’ di tempo per prepararlo. Invece di aumentare i profitti dell’industria alimentare, impieghiamoci per salvaguardare la nostra salute e soprattutto quella dei bambini. Ricordiamoci che il gelato va comunque mangiato con cautela, lontano dalla digestione e possibilmente meglio d’estate.

Condivido qualche ricetta messa a punto dallo Chef Francesco di Prevenzione a Tavola, nonché mio marito, durante i corsi tenuti nella nostra associazione L’Ordine dell’Universo.

Gelato al caffé di cereali

Ingredienti

  • ½ litro di latte di riso
  • 2 cucchiai di caffè di cereali solubile
  • 2 cucchiai di crema di nocciole scura

Procedimento

Versate il latte in una piccola pentola e portatelo a bollore. Aggiungete il caffè e mescolate aiutandovi con una frusta; unite la crema di nocciole e amalgamate bene. Lasciate raffreddare bene e versate il composto nella gelatiera per trenta minuti. Servite in coppette e decorate con della nocciola tritata.

Gelato di fragole o altri frutti di bosco

Ingredienti

  • 500 g di fragole mature pulite
  • 150 g di yogurt di soia o di vaccino da fieno
  • 200 ml di latte di riso

Procedimento

Versate nel frullatore le fragole, il latte e frullate. Versate il composto in una bacinella, aggiungete lo yogurt e amalgamate gli ingredienti. Versate nella gelatiera per trenta minuti, disponete il gelato nelle coppette e decorate don dei frutti di bosco o variegandolo con della marmellata diluita con un poco di bevanda di riso.

Sorbetto di pesche

Ingredienti

  • 350 g di pesche molto mature
  • 200 ml di latte di mandorla e riso
  • Succo di mezzo limone

Procedimento

Lavate, pelate e snocciolate le pesche; disponetele frullatore e frullate; aggiungete il succo di limone e il latte di mandorla e continuate a frullare ancora per pochi secondi. Versate nella gelatiera per trenta minuti, disponete il sorbetto nelle coppette e decorate con scaglie di mandorla e qualche fogliolina di menta

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