Sugar Blues è stato il mio primo libro. Sul retro della copertina c’è il prezzo in lire – 15.000 – e mi ha aperto un mondo, quel mondo che è diventato la mia professione, il  mio credo, la mia vita.

Da allora sono usciti nuovi studi sui danni dello zucchero, anzi, se proprio la devo dire tutta, continuano a studiarlo e il risultato è sempre lo stesso: è dannoso alla salute. Non è cambiato niente, la gente continua a mangiarlo e le aziende continuano a produrlo e a farne nuovi prodotti, quelli ultraprocessati.

“È nostro perché è nostrano” sono le parole di una pubblicità dei coltivatori di zucchero italiani, come se il fatto che fosse italiano  cambiasse qualcosa. Non è certo un libro di ultima uscita, ma io lo consiglio lo stesso, a volte fare un passo indietro ci permette di rimettere in ordine dei pezzi che, diversamente, potrebbero mancare.

“Questo libro, scritto da William Dufty, è autobiografico e ripercorre la storia personale dell’autore e quella dell’uomo nei secoli. È l’aiuto che cercavate per superare la tossicodipendenza da zucchero e ritrovare la salute e la gioia di vivere senza malesseri continui. È un forte atto di accusa alla congiura economica e sociale che si è andata formando nel tempo, a nostro danno. Il tono dell’autore è via via familiare, discorsivo, ironico e spesso profondamente permeato da una grande poesia”.

N.B. Segnalo che la prima edizione è uscita nel 1975; la mia è del 1997. Sono passati tanti anni è questo è un fattore da tenere in considerazione durante la lettura